Chien-Shiung Wu

(Shanghai, 31 maggio 1912–New York, 16 febbraio 1997)

Chien-Shiung Wu è nata vicino a Shanghai nel 1912. Suo padre, un ingegnere, credeva nell’uguaglianza tra uomo e donna e istituì la prima scuola femminile della regione nella quale Chien-Shiung iniziò i suoi studi incoraggiata dai genitori. Nel 1929 fu ammessa all’Università Nazionale Centrale (che in seguito divenne Università di Nanjing) dove si laureò nel 1934 in fisica con il massimo dei voti. Nel 1936 partì per gli Stati Uniti grazie a una borsa di studio accordatale dall’Università del Michigan. Non arrivò mai nel Michigan: sbarcata a San Francisco, fece visita al dipartimento di fisica di Berkeley, accompagnata da uno studente cinese, Luke Yuan, che studiava con il professor Lawrence, costruttore del primo acceleratore di particelle, il ciclotrone. Lawrence rimase molto impressionato da Chien-Shiung, tanto da offrirle una borsa di dottorato perché restasse a Berkley. Chien-Shiung accettò. Qualche anno dopo, nel 1942, Luke Yuan divenne suo marito. Iniziò dunque il dottorato in fisica nucleare sperimentale studiando la catena di fissione dell’Uranio, seguita dal professor Lawrence e da Emilio Segrè e collaborando con scienziati del calibro di Robert Oppenheimer. Conseguì il titolo di dottore in ricerca nel 1940. In quegli anni, ad Hanford, Enrico Fermi stava studiando le reazioni di produzione di plutonio. Fermi e i suoi collaboratori però si imbattevano in un problema che non riuscivano a risolvere: dopo aver funzionato per qualche ora, la reazione si spegneva spontaneamente. Narrano le cronache che Segrè abbia consigliato a Fermi di “chiedere a Madame Wu”, la quale suggerì che uno dei prodotti della catena di fissione, lo Xenon-135, avesse un’alta sezione d’urto di cattura dei neutroni prodotti, diminuendo così la probabilità di innesco di ulteriori fissioni. Nel 1942, si spostò sulla costa orientale degli Stati Uniti seguendo il marito che aveva ottenuto un posto a Princeton. Chien-Shiung si scontrò con i pregiudizi che a quell’epoca non permettevano a una donna di insegnare nella maggior parte delle università americane. Soltanto l’accorata raccomandazione del professor Lawrence riuscì a far sì che diverse prestigiose università le offrissero un posto. Scelse Princeton, diventando la prima donna ad insegnarvi.
Nel giro di qualche mese fu assunta per il progetto Manhattan presso la Columbia University, dove si occupò dell’arricchimento dell’Uranio, ovvero della separazione dall’isotopo abbondante di Uranio-238 del più raro ma enormemente più fissile Uranio-235. Alla fine della guerra la Columbia University le offrì un posto da ricercatore senior e nel 1947 nacque suo figlio, Vincent. Negli anni successivi si dedicò allo studio del decadimento beta, quello che rimase sempre per lei “come un caro vecchio amico”. Confermò sperimentalmente la teoria elaborata da Enrico Fermi sui decadimenti beta e sulle interazioni deboli, conducendo con rigore, completa dedizione e accurata sistematicità i suoi esperimenti. Nel 1956, per spiegare alcune osservazioni sperimentali su alcune particelle appena scoperte, i fisici Tsung-Dao Lee e Chen-Ning Yang ipotizzarono che la parità potesse non essere conservata nelle interazioni deboli. Chien-Shiung decise di mettersi al lavoro per verificare sperimentalmente questa ipotesi, utilizzando un isotopo del Cobalto. L’esperimento doveva essere effettuato a temperature prossime allo zero assoluto (-273.15 ℃) e Chien-Shiung propose di collaborare con un gruppo, il National Bureau of Standards di Washington, dove avevano le attrezzature necessarie all’esperimento che intendeva effettuare. L’esperimento fu pronto in un paio di giorni dopo il Natale 1956, le misure vennero ripetute e controllate scrupolosamente per giorni. Il 9 gennaio 1957 il gruppo guidato da Chien-Shiung annunciò che la parità non era conservata nelle interazioni deboli. Fu una scoperta sensazionale, che ribaltava ancora una volta le certezze del mondo della fisica e apriva nuovi scenari. Nello stesso anno Lee e Yang ricevettero il premio Nobel per la scoperta. Il riconoscimento purtroppo era stato dato solo a chi aveva formulato la teoria e lei, che aveva condotto il cruciale esperimento, era stata dimenticata. Fu la prima vincitrice donna del Premio Wolf per la fisica nel 1978, per aver condotto l’esperimento che porta il suo nome e la prima presidentessa della American Physical Society. Negli anni seguenti della sua carriera scientifica studiò gli atomi esotici e, nell’ultimo periodo, passò alla biofisica studiando le anomalie nell’emoglobina in caso di anemie. Dopo essersi ritirata dalla vita accademica, iniziò a girare il mondo spendendosi per raccontare e testimoniare come con determinazione, impegno e dedizione era riuscita a entrare in un mondo che era precluso alle donne, sensibilizzando e ispirando ragazze e donne di tutto il mondo. Morí nel 1997, le sue ceneri, come per sua volontà, sono conservate nel cortile della scuola fondata da suo padre per permettere a lei e alle altre bambine della regione di studiare.

A cura del CPO della SIF

Foto Chien Wu: Science History Image/Alamy Stock Photo
Foto Aula: Università di Catania, Aula Magna “Santo Mazzarino”, Monastero dei Benedettini